Di ratti e di razzismi, vecchi e nuovi

In questi giorni in Ticino è stata esposta per le strade una campagna pubblicitaria che toglie dall’armadio e espone senza alcun timore vecchi scheletri della Storia recente.
La campagna attuale è stata chiamata “Bala i ratt”, rifacendosi ad un proverbio dialettale che recita “via i gatt, bala i ratt”. Sui cartelloni sono ritratti tre ratti che con felicità maligna di nutrono dei una brillante forma di formaggio, che rappresenta il Canton Ticino. Ai tre roditori è stato anche dato un nome, chiaramente per farli socializzare in facebook.
Venendo a conoscenza di questa nuova trovata a chirao e palese stampo razzista e xenofobo mi sono ricordato di un film, Der ewige Jude, prodotto dall’Ufficio di propaganda del regime nazista, diretto dal tristemente noto Joseph Goebbels. Anche questo film si serve dei ratti, paragonandoli agli ebrei.

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Bastava informaRSI

Per caso ieri alle 18.00 mi son trovato a vedere un servizio sul telegiornale flash della Radiotelevisione Svizzera Italiana. Il servizio racconta, in modo molto stringato e senza approfondimento, ma questa non è una novità, che il Parlamento transalpino ha votato il divieto ad indossare burqa e niqab in luogo pubblico. Non voglio adesso discutere di questo, forse lo farò in un altro momento, piuttosto, vedendo il corto servizio mi hanno attirato molto le immagini che scorrevano:

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Berlusconi e il Vicino Oriente

Ho visto per caso il discorso di Berlusconi alla Knesset e non resisto a pubblicare questo veloce articolo. Berlusconi prima definisce "giusta", accentuando in modo evidente la parola e probabilmente aggiungendola al discorso ufficiale, l’operazione Piombo Fuso condotta da parte dell’esercito di Israele a Gaza e poi rispondendo alla domanda di un giornalista palestinese che chiedeva delucidazioni sull’aggettivo ha risposto: “Come è stato giusto piangere le vittime della Shoah così è giusto manifestare dolore per quanto che è successo a Gaza. Sempre, quando alla pace si sostituisce la guerra, alla ragionevolezza si sostituisce la violenza, viene meno l’umanità ed il rapporto tra gli uomini”. Ultimo appunto: ascoltando il discorso per intero, quella che ho linkato sopra è una sintesi, non sapevo davvero se ridere o se piangere, ma considerata la potenza di cui gode quest’uomo nel mondo sarebbe meglio piangere, oppure pensare seriamente alla Rivoluzione.

Serata di solidarietà a Euskal Herria

Dopo essere stato zitto per un po’ riprendo con la segnalazione. Si tratta di una serata che si tiene in concomitanza con la settimana di solidarietà internazionale ai Paesi Baschi. DI seguito il comunicato delle amiche e degli amici di Euskal Herria – Svizzera.

Nell’ambito delle settimane internazionali di solidarietà con il popolo basco, anche in Ticino vogliamo mostrare il nostro sostegno e la nostra solidarietà alle compagne e i compagni in carcere, colpevoli di lottare per Socialismo e Indipendenza.
     
Nell’ambito delle settimane internazionali di solidarietà con il popolo basco, anche in Ticino vogliamo mostrare il nostro sostegno e la nostra solidarietà alle compagne e i compagni in carcere, colpevoli di lottare per Socialismo e Indipendenza.

SERATÀ DI SOLIDARIETÀ CON EUSKAL HERRIA:

18’30 Aperitivo in Musica
20’00 Cena popolare basca

21’00 Indipendenza e repressione:

– Testimonianza di un ex-prigioniero politico
– Proiezione di un filmato sulla lotta dei militanti baschi nelle carceri spagnole e francesi.

La lotta è l’unico cammino.
Amici e amiche di Euskal Herria – Svizzera

Qui potete trovare il volantino della serata.

P.S: personalmente non apprezzo che siano stat* inserit* nel comunicato solo i/le compagn* che lottano per il Socialismo: ci sono anche compagni e compagne che lottano per altre forme di (non) Stato che subiscono la repressione degli Stati francese e spagnolo.

WTO a Ginevra: qualche link

Dal 30 novembre al due dicembre ci sarà a Ginevra la conferenza dei ministri del WTO (= OMC = Organizzazione Mondiale del Commercio). Non intendo scrivere chissà cosa, ma segnalare alcune pagine interessanti. Continue reading →

[Castellinaria] Palmares del 2009

Ho resitito fino ad adesso nel pubblicare i premi assegnati dalle giurie a Castellinaria, perché volevo prima finire con le recensioni e ho sforato di secoli nella tempistica del web 2.0. Ma, tant’è, ecco il responso delle giurie:

::PREMIO TRE CASTELLI::

PANDORA’S BOX di Yesim Ustaoglu, Turchia 2008

::MENZIONE SPECIALE

LE CHANT DES MARIEES di Karin Albou, Francia 2008

::PREMIO AMBIENTE E SALUTE: QUALITÀ DI VITA::

LA PIVELLINA di Tizza Covi e Rainer Frimmel, Austria e Italia 2009

::PREMIO UTOPIA::

TUTTA COLPA DI GIUDA di Davide Ferrario, Italia 2009

::PREMIO DEL PUBBLICO::

TUTTA COLPA DI GIUDA di Davide Ferrario, Italia 2009

P.S

Ho tralasciato i film La famille Wolberg e Looking for Eric, ma non hanno ricevuto premi ed sono un po’ stufo di scrivere recensioni. Forse arriveranno, prima o poi..

[Castellinaria] Honeymoons

Le guerre nei Balcani sembrano finite, ma gli attriti tra le varie popolazioni, culture e religioni non sono terminati e nemmeno i pregiudizi della Fortezza Europa verso queste zone lo sono. In questo contesto si svolge Honeymoons. Protagonisti del film sono una giovane coppia albanese e una serba, entrambe in procinto di sposarsi e proprio mostrando il loro matrimonio il regista, Goran Paskaljevic, cerca di mostrare il contesto in cui questi uomini e queste donne vivono. Continue reading →

[Castellinaria] Le chant des mariées

Tunisia, 1942. Le forze nazifasciste, entrate nel paese nordafricano nel 1940, cercano di guadagnarsi la fiducia dei musulmani promettendogli l’indipendenza e inimicandogli gli ebrei per creare una spaccatura tra due culture che vivono in completa armonia. Divide et impera, ancora una volta. Si trovano in questa situazione due amiche molto affiatate fin dall’infanzia, una di religione ebraica, Myriam, e una islamica, Nour. All’inizio sembra che la situazione politica non risca a incunearsi tra questo strettissimo rapporto sentimentale e fisico. Ma, con l’evolversi della situazione e con l’entrata in gioco di persone esterne Nour comincia a staccarsi da Myriam. Continue reading →

[Castellinaria] Mall Girls

Prima di cominciare con la recensione vera e propria di Mall Girls mi sembra giusto capire il titolo: "mall" in inglese vuol dire "centro commerciale" e "girls" significa "ragazze". L’urbandictionary a proposito delle mall girls scrive: "The mall girls, as they are called, are the most common stereotype of a mall addict. Most often traveling in packs of two to five, this kind of consumer can be found at most any central shopping area. They are the sort of girls one sees so often stereotyped in the media as blonde, extraordinarily vain, and above all, compulsively addictive shoppers, constantly on the hunt for the latest fashions." La regista polacca Katarzyna Roslaniec ci racconta uno spicchio della vita di Alicja, 14enne. Quest’ultima nella sua nuova classe di scuola media viene subito presa di mira da un gruppo di ragazze appariscenti per fisico, accessori e vestiario. Ma dietro questa facciata di ricchezza si nasconde la prostituzione che le ragazze praticano al centro commerciale per essere sempre all’ultima moda e attraenti agli occhi degli altri. Continue reading →

[Castellinaria] Jaffa

Jaffa tratta una questione difficilissima e molto complessa: gli scontri, ma in questo caso anche incontri, tra palestinesi e israeliani. Ma non ha le pretese di un clossal tutto bombe e sangue, bensì parte da una garage nella città isreliana di Jaffa, poco distante da Tel Aviv, dove due famiglie si vengono ad incontrare, due famiglie che rappresentano due Stati in conflitto. All’interno di questo garage, chiaramente di propietà di un israeliano, tutto sembra andare bene, anche l’amore clandestino che c’è tra la figlia del propietario, Mali, e uno dei due dipendenti arabi, padre e figlio, Toufik non sembra destare sospetti. Quando Mali rimance incinta la coppia decide di sposarsi di nascosto, per non rivelare alle famiglie il loro rapporto che non verrebbe mai accettato. Ma nel frattempo cominciano a nascere dei diverbi all’interno del garage, con il figlio del padrone, Meir che continua a provocare i due meccanici arabi, schernendoli con supponenza quando lavorano al suo posto. Un giorno questo è troppo e il violento contatto fisico è inevitabile. Continue reading →