[Castellinaria] Mall Girls

Prima di cominciare con la recensione vera e propria di Mall Girls mi sembra giusto capire il titolo: "mall" in inglese vuol dire "centro commerciale" e "girls" significa "ragazze". L’urbandictionary a proposito delle mall girls scrive: "The mall girls, as they are called, are the most common stereotype of a mall addict. Most often traveling in packs of two to five, this kind of consumer can be found at most any central shopping area. They are the sort of girls one sees so often stereotyped in the media as blonde, extraordinarily vain, and above all, compulsively addictive shoppers, constantly on the hunt for the latest fashions." La regista polacca Katarzyna Roslaniec ci racconta uno spicchio della vita di Alicja, 14enne. Quest’ultima nella sua nuova classe di scuola media viene subito presa di mira da un gruppo di ragazze appariscenti per fisico, accessori e vestiario. Ma dietro questa facciata di ricchezza si nasconde la prostituzione che le ragazze praticano al centro commerciale per essere sempre all’ultima moda e attraenti agli occhi degli altri. Comincia così il cammino della protagonista verso il sesso offerto in cambio di vestiti, telefoni cellulari, gioielli e soldi. Anche la situazione famigliare favorisce in Alicja questo cambiamento, visto che quest’ultima scopre la madre con un altro uomo e si sente quasi legittimata a prostituirsi. Ma i dubbi durante tutto il film non smettono di martellare la testa della protagonista, quando, per esempio vede una sua amica e collega picchiata dalla madre e spedita in una casa per giovani madri a causa della sua gravidanza. Anche il rapporto con l’unico ragazzo che l’amava davvero finisce male a causa delle parole di un’altra amica-collegae del flop sessuale, poi sbandierato ai quattro venti, del ragazzo. Quest’ultimo dopo tutto questo si suicida ed è forse questo il gesto che spinge Alicja a fare un taglio netto al passato picchiando brutalmente la ragazza che più di tutte l’aveva inserita in un giro dove non si trovava, lavandosi il trucco messo in abbondanza e piangendo fissando il pubblico in una scena bellissima. Devo dire che il film tratta degli aspetti importanti e lancia anche dei forti messaggi di critica sociale: per esempio nella visione della donna come merce da parte di tanti uomini o nel materialismo in cui la protagonista viene inserita. Ma ci sono anche degli aspetti che non ho apprezzato e che oscurano un po’ gli stimoli critici che il film vuole lanciare. Il passaggio della portagonista da bambina modello a prostituta giovanile è secondo me troppo veloce ed è reso in modo superficiale dalla regista; inoltre alcuni personaggi scompaiono dalla storia senza motivo e sembra che vengano dimenticati. Azzeccate invece le canzoni che, con testi impegnati, fungono da campanello d’allarme per l* spettat* e come invito costante a porsi domande sulle immagini.