Gli articoli sui temibili hooligans si sono moltiplicati in questo periodo, come anche le diffide distribuite gratuitamente. Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Luigi Pedrazzini, è uscito con questo articolo sul giornale dei PPDini. Dopo averlo letto mi è salito tanto fumo alla testa che non ci vedevo più, poi schiaritosi l’ambiente ho deciso di scrivere qui analizzando l’articolo in questione.
Così scrive l’esperto di violenza e ordine pubblico nel calcio ticinese.
Così scrivo io.
::L’articolo::
Ho deciso di riunire attorno a un tavolo, nel corso del mese di giugno, la polizia cantonale, alcune polizie comunali e i rappresentanti delle società sportive per discutere la questione della tifoseria violenta.
Già all’inizio di questo aberrante articolo ne comprendiamo la caratura. Pedrazzini si sogna di discutere della "questione della tifoseria violenta" senza i diretti interessati, cioé i gruppi di tifo organizzato presenti in Ticino. Questi ultimi avrebbero tutti i motivi per rinunciare ad un incontro con sbirri e capi delle società sportive, ma una richiesta di incontro non ci dovrebbe essere? Sembra proprio di no visto che le soluzioni a questo problema da sempre vengono calate dall’alto da gente che non ne capisce niente e non si appresta nemmeno ad ascoltare chi viene definito come hooligans, teppista, perditempo, ultras e chi più ne ha più ne metta. P.S: ho letto un giornalino prodotto dalla Cirrosi Epathica scritto dopo le diffide emanate della socità in seguito alla partita Locarno-Servette dove veniva chiaramente detto che il gruppo aveva chiesto un incontro con la società ma che questo era stato gentilmente rifiutato senza nemmeno una risposta.
Nel corso degli ultimi anni anche in Ticino, come in numerosi altri Cantoni svizzeri, si sono verificati episodi di “hooliganismo” che hanno reso necessario l’impiego sempre più importante della polizia.
In questo frangente il consigliere di Stato dimostra di non conoscere assolutamente niente delle problematiche di violenza legate al calcio. Lui come tutta la stampa mette tutto in un calderone definendolo "hooligansimo non accorgendosi che in Ticino di hooligans organizzati non ce ne sono assolutamente. Forse un qualche cane sciolto che ha contatti con la Svizzera interna, ma anche qui si parla di persone e non di gruppi, o con qualche paese straniero. Alle nostre latitudini ci sono dei gruppi ultras, fenomeno radicalmente diverso dall’"hooliganismo" sbandierato da Pedrazzini. Forse che questa massiccia campagna contro l’"hooliganismo" sia legata alla recente approvazione dell’esenzione delle leggi anti hooligans appunto?
Finora è stato possibile evitare il peggio, grazie anche alla professionalità dimostrata dagli agenti e da chi, di volta in volta, è responsabile di questo delicatissimo impiego. Non possiamo però escludere che presto o tardi possa capitare qualcosa di molto grave, e non possiamo continuare a investire risorse umane preziosissime e anche molti soldi, per contrastare una minoranza di scalmanati.
Ma con quale cognzione di causa parli, Luigi? Quando succedono gli scontri, quei pochi che succedono eh, perché tra hockey e calcio i momenti di tenzioni seri si possono contare sulle dita delle mani, tu dove ti trovi? Hai mai assistito ad uno scontro tra ultras o leggi solo i rapporti dei tuoi ragazzi? Forse non sai che anche questi animali rari che seguono la loro squadra con passione e dedizione hanno una loro mentalità? Già, son tutti teppisti che pensano solo ad uccidere chi hanno davanti. Poi non posso negare che l’incidente potrebbe scapparci, anche da parte dei poliziotti ben inteso, ma questo potrebbe succedre anche in una scaramuccia tra sbronzi al bar, allora che facciamo? Chiudiamo tutti i bar? Oppure qualcuno potrebbe cadere dalle scale e picchiare la testa, che facciamo? Propongo di vietare le scale nel canton Ticino.
Voglio capire, attraverso il dialogo fra tutte le parti interessate, se è possibile trovare soluzioni per limitare al minimo necessario l’impiego degli agenti, rispettivamente per cercare di modificare questa negativa tendenza.
Le parti interessate? L’incontro proposto riunisce solo una delle parti interessate, come ho già scritto prima, e i diretti interessati, i tifosi, dove sono?
Non mi faccio illusioni, anche perché i focolai della violenza che si manifestano dalle nostre parti sono anche attizzati dai tifosi al seguito di squadre provenienti dal nord del Gottardo (e proprio per questa ragione il tema è ormai spesso sull’agenda delle conferenze dei direttori dei dipartimenti cantonali di polizia, rispettivamente dei comandanti delle polizie cantonali).
Qui qualcosa di giusto lo troviamo. Visto che l’articolo si concentra soprattutto sul calcio e sulla situazione vissuta in Super League dal Bellinzona si parla di squadre di oltre Gottardo come Basilea, Zurigo, YB e via dicendo. I gruppi che seguono queste squadre sono molto grandi e qualche problema lo hanno creato, ma la città è ancora in piedi. Questo lo devo specificare perché in seguito ad ogni partita leggendo i giornali sembra che la città sia stata messa a ferro e fuoco da persone assetate di sangue e vendetta. Io non vedo questi danni, voi? Poi fino a quando le riunioni dei capi degli sbirri si limitano ad applicare concordati fascisti come questo, beh, la siatuazione non cambierà di certo e la lotta si farà più dura, giustamente.
Si tratterà certamente di applicare con rigore le nuove normative in materia (che per quanto concerne il Ticino sono “sub judice” per effetto di un ricorso al Tribunale Federale).
Qui c’è un errore di fondo. Le leggi anti hooligans sono applicate negli stadi da quando ci furono gli Europei lo scorso anno, ma il Ticino non si è accontentato di applicarle a contesti sportivi ma ha deciso, attraverso il Gran Consiglio, di estendere queste leggi a tutte le manifestazioni. Contro questa seconda decisione è stato inoltrato un ricorso al Tribunale Federale (maggiori info qui), ma la normativa negli stadi, ripeto, è sempre applicata.
Sarà però anche necessario seguire altre piste. In primo luogo capire come i club, rispettivamente gli enti proprietari delle strutture sportive, possono apportare miglioramenti logistici per meglio separare, nella fase di afflusso e deflusso, le tifoserie “nemiche”.
Su questo non ho niente da aggiungere visto che è ancora una fase embrionale e visto che troppo spesso la situazione non viene gestita in modo corretto dalle forze "dell’ordine".
Ci sono poi interessanti esempi di gestione cordiale dei tifosi “esuberanti” nella fase di avvicinamento allo stadio, che hanno dimostrato la possibilità di stemperare sul nascere eventuali velleità.
Anche qui le informazioni date da Pedrazzini sono nulle, quindi non posso commentare.
Il discorso non potrà però evitare di porre la questione del rapporto fra i club e i rispettivi tifosi. Chi frequenta gli stadi sa che vi è in generale tolleranza verso espressioni pesanti e maleducate di una minoranza di tifosi, considerate troppo spesso alla stregua di comportamenti goliardici.
Già, qui Pedrazzini allude forse ai continui messaggi xeonofobi e razzisti della gente bene seduta in tribuna? Chiaramente no! Perché queste persone sono assolutamente intoccabili. Piuttosto un bengala (quelle lucine natalizie) quello sì che è pericoloso e maleducato.
È forse giunto il momento di pensare che queste espressioni possono essere invece terreno fertile per seminare e far crescere atteggiamenti violenti, che nulla hanno a che fare con lo sport e con il diritto di ognuno di seguire dal vivo gli spettacoli sportivi senza rischio per la propria incolumità.
Anche qui il membro del Legislativo dimostra di parlare a vanvera su una questione che conosce solo attraverso i rapporti della PolTi e che non ha mai vissuto in prima persona. Nessuno in Ticino rischia la propria incolumità andando allo stadio visto che gli ultras non sono teppisti che aggrediscono ogni povero Cristo che passa loro davanti. Per quanto riguarda il "terreno fertile" si veda quello che ho scritto sopra.
Non mi faccio illusioni, ma sono comunque fiducioso che l’azione congiunta delle polizie, se necessario della Giustizia e dei club possa produrre risultati positivi!
Non mi faccio illusioni nemmeno io, Luigi, ma sono comunque fiducioso che l’azione congiunta di tutte quelle persone che ogni volta subiscono la vostra sporca repressione possa produrre risultati positivi.