Il popolo greco in rivolta

In Grecia sono giorni di lotta. Sono giorni di fuoco, di fuoco che arde dal cuore di migliaia di "persone contro". Sono giorni di rivolta ai sistemi imposti del neoliberismo. Sono giorni di rabbia e di odio. Sono giorni di aggregazione e amicizia. Sono giorni di solidarietà internazionale. Ma sono anche giorni di morte: il compagno Alexis Grigoropoulos è stato ucciso intorno alle 22 di sabato notte (sabato 6 dicembre) da un agente della polizia ellenica dopo un alterco sfociato nel lancio di alcune bottiglie di vetro e non moltov come l’ufficio stampa degli sbirri indica. I burattini del potere hanno e stanno cercando, attraverso il terrorismo di Stato, di distruggere la potente rivolta sviluppatasi dal basso. Non ci sono riusciti! La rabbia dopo il brutale omicidio è esplosa ancora più forte propagandosi dal quartiere ateniese Exarchia, roccaforte degli anarchici e luogo del fatto di sangue, a tutta la Grecia. I governanti, presi in contripiede sui loro cadreghini, non sanno più che fare: voci non ufficiali parlano addirittura della possibilità che il governo approvi la legge marziale per sedare la rivolta e nel frattempo le scuole greche oggi sono rimaste chiuse; il il ministro dell’interno Prokopis
Pavlopulos e il sottosegretario con delega alla polizia hanno addirittura chiesto le dimissioni, che non sono state accettate dal primo ministro Costas Karamanlis. La protesta intanto si amplia: gli studenti hanno occupato alcune università nelle principali città greche e le banche vengono prese di mira sfogando la rabbia che le difficoltà economiche infondono. Per domani è stato indetto uno sciopero generale di studenti e lavoratori contro le repressioni e contro le misure anti-crisi decise per arginare i danni della cirsie; le manifestazioni in tutta la Grecia non si contano nemmeno più e migliaia di persone continuano a scendere per la strada portando il loro dissenso.

Le informazioni che giungono sono concitate e in continuo rinnovo, vi tengo aggiornati appena posso e nel frattempo vi segnalo alcuni approfondimenti:

::Approfondimenti::

Report sui fatti di Atene

[8.12] Continuano le proteste

Testimonianze dell’omicidio

Lettera degli occupanti del politecnico di Atene

Radio Onda d’Urto – Intervista a Ianis, compagno del movimento anticapitalista greco

IMC Italia

 

 

Alexis vive nella lotta! 

1 comment so far ↓

#1 The Burning Plan on 12.11.08 at 15:07

Scontri e incendi davanti all’ambasciata greca

Degenera il sit-in per lo studente ucciso. Cinquanta anarchici mettono le strade a ferro e fuoco

di MARCO DE RISI e DAVIDE DESARIO

Se Atene piange, Roma non ride. Ieri anche nella Capitale, come in altre città italiane, è stata organizzata una manifestazione di protesta per i fatti avvenuti in Grecia culminati sabato scorso con l’uccisione del quindicenne Alexandros Grigoropoulos. Ma il sit-in organizzato dalla rete dei collettivi studenteschi e dalla sinistra antagonista ai Parioli, sotto la sede dell’ambasciata Greca, è degenerato. Improvvisamente una cinquantina di persone con il volto coperto hanno messo a ferro e fuoco la zona: cassonetti dati alle fiamme, auto in sosta danneggiate e capovolte, vetrine di uffici postali e istituti bancari in frantumi. Ma i teppisti se la sono presa soprattutto con le divise e qualsiasi cosa avesse a che fare con le forze dell’ordine: distrutti i cristalli di due auto dei vigili urbani, di una dei carabinieri e di un’altra della polizia, distrutta la garritta della polizia municipale all’incrocio tra via Regina Margherita e via Nomentana, sassate contro
i militari che presidiavano l’ambasciata dell’Arabia Saudita. Scene di guerriglia urbana con un vigile accerchiato al quale è stato portato via il cappello e un’agente di scorta che ha abbandonato la macchina e si è rifugiato in un ufficio pubblico. Al momento, la polizia è riuscita a fermare una sola persona.
Il sit-in ufficiale era stato ampiamente pubblicizzato sui principali siti internet della sinistra antagonista (Indymedia, oppure http://www.esserecomunisti.it). All’appuntamento, alle 18 in via Mercadante, si sono presentati poco meno di 200 persone. Molte le bandiere con il simbolo anarchico e gli striscioni: «Il piombo uccide, l’idea non muore. Da Atene a Roma la stessa rabbia»; «Contro ogni autoritarismo» e una fotografia gigante del giovane Alexandros Grigoropoulos. I manifestanti hanno ottenuto dalle forze dell’ordine anche l’autorizzazione ad un mini corteo che si è svolto tra fumogeni e slogan contro le autorità greche e in ricordo della vittima: «Alexis e vivo e lotta insieme a noi». Ma quando tutto sembrava finito è scoppiato il putiferio. Una cinquantina di persone, quasi tutte con il volto coperto, si sono staccate dal corteo e in pochi minuti, senza mai fermarsi, hanno creato il panico in viale Liegi, piazza Ungheria, poi lungo tutta viale Regina Margh
erita per far perdere poi le tracce nei pressi di San Lorenzo.
Prima se la sono presa con alcune auto in sosta (una microcar è stata capovolta) poi hanno dato alle fiamme un cassonetto dei rifiuti e altri sono stati spostati sulle rotaie del tram tra la paura di residenti e automobilisti bloccati nel traffico. I teppisti, poi, se la sono presa con le forze dell’ordine: prese a calci e sassate le auto dei vigili (la K35 e la Gamma 25), distrutto il lunotto di una gazzella dei carabinieri e il parabrezza di un’auto della polizia. Un caporale dell’esercito, che presidiava l’ambasciata dell’Arabia saudita, è rimasto ferito ed è stato medicato al Policlinico Umberto I. Danneggiata anche un’agenzia delle Poste e un istituto di credito.

http://sfoglia.ilmessaggero.it/…amp;vis=&tt=